“ Il bacio del destino: … quando un guerriero vampiro incontra l’amore.”
Questa fan fiction creata da me (<3Bella Cullen<3) è una variante del libro di Lara Adrian “Il bacio cremisi” il 2° volume della saga “La stirpe di mezzanotte”. Ho cambiato il nome della protagonista che è interpretata da me mentre tutti gli altri personaggi sono gli stessi,ma i fatti sono cambiati secondo la mia invenzione. La storia è raccontata secondo 2 punti di vista: quello di Dante (raccontato in 3° persona) e il mio (in 1° persona).
Trama:Dante Campbell è un guerriero vampiro della stirpe e fa parte dell’Ordine,un gruppo di vampiri guerrieri, che ha come scopo eliminare il maggior numero di Ribelli,vampiri che sono alla mercé della Brama di Sangue che li rende spietati,inarrestabili e assetati di sangue. Dante è un vampiro diverso dal genere che si racconta nella mitologia,lui e i suoi fratelli discendono da un’antica stirpe di persone che provengono da un altro pianeta lontano dalla terra, si possono nutrire solo di sangue e la luce del sole li brucia. Sulla terra i suoi simili hanno preso il nome di “vampiri” e sono dotati di una forza e velocità sovrumana.
Allyson Owen è una ragazza di 23 anni vive da sola a Boston ormai da 3 anni. Fa la ballerina di danza moderna ed è specializzata in medicina veterinaria; nel tempo libero lavora in una clinica veterinaria e si dedica al suo adorato canto. Ma è solo quando le strade di Allyson e Dante che si incontrano che tutto ha inizio …
… Dopo svariati incidenti Dante scopre che Ally è una Compagna della stirpe, ovvero una delle poche donne in grado di poter concepire un figlio da un vampiro grazie ad un legame di sangue. Dante è uno dei guerrieri più forte dell’ Ordine che impone sempre il dovere prima di tutto,non ha mai voluto legarsi a nessuna,ma quando incontra Ally dovrà ricredersi.
Capitolo 1°<<ally,preparati sta per iniziare lo spettacolo e sei tu ad aprirlo come prima ballerina>> girai la testa ancora seduta davanti alla toilette e ringraziai << Ok, tra cinque minuti sono pronta. Grazie per avermi informata Roxi >> dissi prima che la direttrice del personale se ne andasse. Questo sarebbe stato il mio quinto spettacolo come prima ballerina,ma il primo forse davvero importante per me. A Boston non capitava tutti i giorni un evento così e dopo svariati anni a sognare di poterci partecipare,finalmente questa sera i miei sogni stavano per avverarsi. Non ero agitata,sapevo quello che dovevo fare. Ballare. Ballare come solo io sapevo fare,sfogando tutta la mia forza e le mie emozioni in ogni passo seguendo il ritmo della musica che mi scorre nelle vene. Senza esitazioni,senza paura,senza limiti, solo con la mia forza e grinta. Per questo fin da piccola avevo scelto la danza moderna,era più libera più ritmata, certo a volte si richiedevano anche degli accenni di danza classica, come alcune posizioni o passi,ma erano comunque mischiati al ritmo della musica e di passi decisi. Mi finii di truccare e di pettinare e uscii dal mio camerino,pronta più che mai a far vedere agli spettatori di cosa ero capace.
Ora ero al centro del palco,la mente svuotata,dovevo solo concentrarmi sulla musica e ballare. Le tende del palco si aprirono, le luci ancora spente. Sentii il calore di centinaia di applausi alle mie spalle, pensai subito che il teatro doveva essere pieno dato il rumore. Gli applausi finirono la musica cominciò a partire e io cominciai a ballare per esprimermi. Ora era il
mio momento.
Rihanna - Love The Way You Lie (Part 2) ft. EminemDante prese posto nel teatro lateralmente, di qualche fila vicino al palco,ma non troppo per poter tenere d’occhio tutta lo svolgersi della situazione. Era la prima volta che gli capitava di andare in un posto affollato e rinomato, come quello stesso teatro, per dare la caccia a dei Ribelli. Se solo avesse saputo dove l’avrebbe portato la scia di quei succhia anime, avrebbe lasciato volentieri la missione a Lucan, il capo dell’Ordine, non che il Gen Uno più forte. I Gen Uno erano ciò che di più vicino esistevano ai loro antenati che venirono sulla terra secoli fa, la prima generazione di vampiri concepiti dagli antichi stessi e dalle loro compagne. Lucan di sicuro non si sarebbe fatto molti scrupoli a mischiarsi a centinaia di umani in un ambiente simile,ma Dante al contrario preferiva cacciare lontano da loro. Anche per i Ribelli era abbastanza strano che si confondessero tra gli umani, in un evento così, senza perdere il controllo,ma sapeva bene che avrebbero aspettato la fine dello spettacolo per aggredire diverse persone nei vicoli all’uscita del teatro. Era sul punto di andarsene,per aspettare i Ribelli fuori nascosto tra i grattaceli,ma quando le luci si spensero e il sipario si aprì, mostrando una bellissima ragazza ferma al centro del palco, si bloccò. La musica partì e lei cominciò a muoversi con movimenti fluidi,all’inizio lenti ma dopo sempre più decisi e ritmati seguendo la musica. Dante ne fu rapito. Il modo in cui ballava … il suo modo di seguire il ritmo, sciolta e aggraziata come mai aveva visto fare. Si esprimeva; esprimeva tutte le sue emozioni: la sua rabbia,la sua libertà, la forza, con la musica che sentiva scorrergli nelle vene. Era stupenda. Se quelle mosse le avesse usate in un combattimento probabilmente avrebbe avuto la meglio solo seguendo il proprio istinto. Non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, la sua coda … lunga, color grano che fluttuava a ogni suo passo,i suoi occhi così espressivi che parevano non far caso a tutta la gente seduta davanti a lei all’interno del teatro che avevano occhi solo per lei, e le sue gambe così forti ma delicate allo stesso tempo. I muscoli dovuti alla danza erano evidenti,ma non eccessivi, le davano solo un tocco più spettacolare. Sì,era formosa,ma ne troppo magra ne grassa, era semplicemente giusta e bellissima. Quando la musica finì lei si fermò, in una posa finale stupenda mentre il sipario si chiudeva davanti a lei. Dante non riuscì ad andarsene anche in quel momento. Riprese posto comodamente. Doveva vederla ballare ancora.
Quando lo spettacolo finì il teatro cominciò pian piano a svuotarsi. C’era troppo movimento,non riusciva a concentrarsi sull’odore dei Ribelli che sembrava svanire tra le numerose scie degli umani. Uscì dal teatro,allontanandosi dalla folla di gente radunata all’ingresso. Dante girò attorno all’isolato diverse volte cercando di ritrovare l’odore metallico e acido delle sue prede,ma non ci riuscì. I Ribelli avevano mascherato bene il loro odore nel teatro e dovevano avere ancora residui di quei diversi aromi addosso se non riusciva a trovarli. Erano le due di notte e stava ormai per gettare la spugna quando udì dei rumori e delle grida non lontano da dove si trovava. << Dannazione!>> ringhiò girandosi di scatto e cominciando a correre nella direzione da cui aveva sentito provenire le grida. Un gruppo di quei succhia sangue era appostato dentro un vicolo attorno ad una sagoma che non riusciva a distinguere. Una donna, lo capì dall’odore che emanava. Dante si appostò su un balcone nascosto in attesa del momento giusto per piombare addosso a quei maledetti. << Guarda un po’ chi ci capita tra le mani. Una stupenda ragazza dal profumo altamente invitante, qui fuori, a quest’ora della notte! Siamo proprio fortunati, non è vero fratelli?>> disse il Ribelle più grosso inginocchiandosi di fronte alla ragazza che nel frattempo era caduta atterra. Le aveva sollevato a testa in modo brusco,afferrandole i capelli con una mano. Lei non si mosse di una virgola,non riusciva a vederla anche se percepiva la sua paura,ma chissà come mai non disse nulla. Gli altri ribelli si avvicinarono sogghignando <<lasciami andare …>> disse lei in tono basso e minaccioso, cercando di ribellarsi alla stretta della mano sui suoi capelli. <<ooh,ma che bel caratterino che abbiamo,la cosa si fa interessante. Ma sono sicuro che riusciremo comunque a farti urlare,per quanto tu possa farlo.>> continuò il Ribelle senza allentare la presa su di lei. La ragazza cercò un’altra volta di dimenarsi. << Non ti conviene opporre resistenza, umana. Non ti servirà a niente contro di noi.>> si intromise un altro Ribelle minaccioso che si era avvicinato. Lei, sentendo quegli avvertimenti, di rimando sputò in faccia al succhia teste che la teneva e gli diede una ginocchiata allo stomaco quando lui si ritrasse leggermente e quel colpo il Ribelle la lasciò e gemette piano. Cercò di allontanarsi,ma un altro ribelle la prese prontamente dalla schiena e la trattene mentre il capo di quei ribelli si alzava e le andava in contro furioso. << Sei morta,fottuta puttana! >> lui alzò una mano e colpì la donna con un violento schiaffo che la fece accasciare a terra con un urlo di dolore. Mentre lui e gli altri Ribelli stavano per avventarsi nuovamente contro di lei Dante saltò giù dal suo nascondiglio tirando fuori le sue lame rinforzate col titanio, l’unica altra arma in grado di uccidere dei vampiri. << Io la lascerei andare se fossi in voi. A meno che non vogliate una morte ancora più lenta di quella che vi aspetta, schifosi pervertiti >>. I ribelli si girarono di scatto e alcuni di loro si avventarono subito contro Dante. In poche fluide mosse,Dante tagliò la gola a quegli schifosi assetati di sangue e mentre i loro corpi di stavano riducendo velocemente in cenere, altri due si stavano già affrettando ad avventarsi su di lui. Udì un sonoro grido da parte della ragazza mentre era impegnato con quei due. Il capo dei Ribelli aveva affondato le sue zanne nell’esile collo della ragazza e si stava nutrendo di lei.
Cazzo no! Pensò e con ultimi gesti finì di occuparsi anche di quei Ribelli. Quello che teneva la ragazza, per permettere al capo di nutrirsi, si staccò da lei e combatté per qualche attimo contro Dante. Quando ebbe ucciso anche quello si precipitò ad uccidere anche l’ultimo che stava bevendo da quella povera indifesa. Lo staccò da lei con un brusco movimento del braccio scaraventandolo a qualche metro di distanza,poi si rivolse velocemente alla ragazza << Scappa. Va vai di qui! Subito!>> lei lo udì, cercò di rialzarsi,ma era troppo debole. Quel Ribelle doveva essersi nutrito abbastanza a lungo per ridurla così. Si accasciò di nuovo a terra quasi priva di sensi. Vederla così fece ringhiare Dante perché nel momento in cui si girò verso di lei la riconobbe in un istante. Era lei. La ballerina del teatro che aveva ammirato per tutto lo spettacolo, così forte e decisa, ora sembrava fragile e impotente accasciata sul freddo cemento della strada con il collo ancora sanguinante. Dante fu scosso da una rabbia acuta e si avventò senza pietà contro quel bastardo che aveva osato ridurla in quello stato. Ci impiegò pochi istanti a farlo fuori grazie alla forza che gli si era espansa per tutto il corpo. << Alla fin fine pare che quello morto sia tu,razza di bastardo. >> disse al Ribelle ritraendo la lama. Una volta ucciso anche lui si precipitò al fianco della ragazza, inginocchiandosi per aiutarla. In un istante l’odore del suo sangue così maledettamente dolce gli invase i sensi. Odorava di rosa e di vaniglia ,un mix altamente invitante. La sua fame si accese,ma dovette sopprimerla in un istante per evitare di farle ulteriormente del male. Le gengive gli dolevano mentre i canini si allungavano e le pupille si stringevano in una linea sottile nelle iridi. Dovette ricorrere a tutto il suo buon senso per controllarsi e riporre l’attenzione sulle sue condizioni e non sul suo collo sanguinante e deliziosamente attraente. Aveva perso molto sangue e aveva un livido viola sulla mascella,il solo pensiero di come le era stato inferto fece fremere di rabbia Dante. Lei si mosse e si lamentò riportandolo alla realtà << Shh, stai tranquilla, è tutto ok. Ti aiuterò io. Sei al sicuro con me, te lo prometto. >> Le serviva davvero aiuto,e in fretta anche, o sarebbe morta di lì a poco. Non poteva permetterlo,ma aveva bisogno di sangue e l’unico che potesse darglielo in fretta era proprio Dante. Senza pensarci troppo si portò il polso alla bocca e si tagliò con i canini. Il sangue cominciò ad uscire dalla ferita e lui premette il suo polso contro la bocca delicata di quella splendida ballerina. Il sangue di lui fluì delicatamente nella sua bocca. << Avanti, bevi. Bevi e ti sentirai meglio,fidati. >> Lei cominciò a bere succhiandogli via sorsate di sangue. Si sentì scosso da un brivido di piacere,caldi e intensi, mentre lei continuava. Quando ebbe finito, gli stacco il polso dalla bocca e sigillò la ferita del polso con la saliva. Non osò fare lo stesso con quella sul collo della ragazza,per paura di non potersi fermare all’assaggio di quel delizioso sangue. Frugò nella sua borsa per cercare l’indirizzo di casa sua così da poterla portare a casa. Lo trovò, non era molto lontano da quell’isolato, così la prese in braccio e cominciò ad incamminarsi verso casa sua.
Pandora Hearts Lacie Quando arrivò a casa sua forzò la serratura senza problemi,entrò in quel modesto appartamento andando dritto nella sua camera da letto. La appoggiò con estrema cura, le tolse la giacca, le scarpe e la mise sotto le coperte. Le lavò il collo,nel punto dove aveva i forellini dei canini di quel Ribelle. Prima di andar via dovette chiudere la faccenda,facendole dimenticare tutto l’accaduto di quelle ultime due ore. Le appoggiò la mano sulla fronte e le cancellò quello che aveva visto e fatto dalla memoria. Quando ebbe finito dante si alzò e quando si chinò su di lei per baciarle la fronte i suoi occhi furono attratti da una voglia piccolissima sulla spalla. Una lacrima che cadeva nell’incavo di una mezza luna di un colore scarlatto. Dante non l’aveva vista prima perché coperta dalla sua giacca,ma ora non c’erano dubbi. Quella voglia l’avevano solo poche rare donne ed esse erano di vitale importanza per la razza di Dante. Lei, la ragazza che l’aveva rapito col suo modo stupendo di ballare quella notte, era una Compagna della Stirpe. Immediatamente gli balenò in mente quello che aveva fatto solo poco tempo prima per salvarle la vita. Gli venne l’impulso di imprecare. Le aveva dato il suo sangue e ora il legame di sangue era completato per metà irrevocabilmente. Lui,per legge, era suo. Non si poteva tornare indietro ormai,quel che era fatto era fatto,l’aveva involontariamente attratta nel suo mondo insieme a lui e da quel momento avrebbe avuto occhi solo per lui,ma così facendo l’aveva anche esposta a tutti i pericoli che si celavano nel suo mondo. Quel pensiero lo fece rabbrividire,una compagna era l’ultima cosa che voleva, non l’aveva mai voluta e ora si era ritrovato legato a lei per
uno sbaglio. Si allontanò immediatamente e uscì da quella casa,allontanandosi il più possibile da lei. Si avviò verso il complesso dell’Ordine senza mai voltarsi volendo, solo che tutto quello che era accaduto in quelle ultime ore non fosse mai accaduto..
Capitolo 2°La mattina seguente all’esibizione mi svegliai con un lieve mal di testa. Non ricordavo niente di quello che avevo fatto uscita dal teatro. Oddio,mi ero addirittura addormentata vestita. Evidentemente dovevo essere talmente esausta che appena arrivata a casa mi sono sdraiata e successivamente devo essermi addormentata senza cambiarmi. Dato che quel giorno non sarei dovuta andare alle prove per lo spettacolo successivo,pensai di andare alla clinica veterinaria a dare una mano. Mi alzai e feci colazione velocemente siccome avevo poca fame.
Strano,dopotutto ieri sera non dovevo neanche aver cenato, pensai. Quando ebbi finito scelsi dei vestiti comodi e semplici ed andai in bagno per cambiarmi. Guardandomi allo specchio non riuscii a non notare l’evidente livido violaceo che scorreva lungo la mia mascella. Non riuscivo a capire come diavolo me l’ero procurato,ed ero certa che la sera prima non ci fosse,me ne sarei accorta preparandomi. Visto che nonostante tutta la mia buona volontà non riuscivo a ricordare nulla,decisi di metterci sopra un po’ di fondotinta per coprire quantomeno l’ematoma,poi presi la borsa e uscii facendo finta di niente. Arrivai alla clinica prima del previsto,non era presto, ma non avevo incontrato comunque traffico. << Ehi Nora! Ciao, come va? Sono venuta per dare una mano in ambulatorio,scusami se non ti ho avvisato prima. Volevo farlo ieri,ma alla fine non ho avuto tempo.>> dissi entrando e salutando la mia collega. Lei sorrise,dolce e simpatica come sempre. Anche se era una ragazza giovane si era impegnata tantissimo dando tutta se stessa per riuscire a laurearsi e aprire una clinica veterinaria insieme a me. Da un po’ di anni era diventata la mia più cara amica,dopo che andai via di casa quattro anni fa. << Non preoccuparti Ally,è tutto apposto. So che il ballo ti tiene molto impegnata,anzi non riesco ancora a capire come tu possa fare la ballerina e aiutarmi in clinica senza esaurirti! Anche se sono felice che tu lo faccia … sia perché non saprei come fare a volte senza di te,e anche perché so quanto ti fa bene passare del tempo tra gli animali.>> mi disse gentilmente porgendomi una cartella clinica di una lince ricoverata da poco. << Vado a mettermi il camice e poi mi occupo della bellissima miciona che mi hai affidato.>> la clinica di Nora era una clinica veterinaria non solo per animali domestici,ma anche per animali selvatici e di grossa taglia. Lasciai la borsa nell’armadietto e mi infilai il camice,prima di dirigermi dalla parte opposta della struttura. Kristin,un’infermiera che lavorava alla clinica,mi diede una mano a sollevare la lince e farla sdraiare sul tavolo da visita. Il felino presentava visibili e profonde escoriazioni sul muso,lacerazioni alla zampa anteriore destra ed era evidentemente denutrita. << Madonna,è praticamente pelle e ossa! Dove l’avete trovata questa povera creatura dolcissima? >> chiesi a Kristin continuando ad osservare l’animale per valutare la gravità delle ferite. Lei mi porse dei guanti, tranquillizzando la lice con delle affettuose carezze -per quanto ce ne fosse bisogno dato la docilità del felino-. << E’ stata sequestrata insieme ad altri quattordici animali ad un allevatore che li trafficava all’estero, gli animali sono stati trovati dentro a dei recinti –se così si possono chiamare- dietro la sua abitazione fuori città. Erano senza cibo ne acqua e in condizioni igieniche pessime. L’allevatore è stato denunciato per maltrattamento e traffico illegale di animali. Non riesco a capacitarmi di come un essere umano possa fare cose del genere a delle creature indifese! >> mi disse rispondendo accuratamente alla mia domanda. Io,personalmente, l’appoggiavo in pieno. Trattare così dei poveri animali e trarne pure guadagno è una cosa che ha dell’incredibile,bisogna essere privi di cuore per riuscire a farlo. << Poveretti. Su,andiamo, aiutami a portala nella sala per i raggi x. Non mi pare di aver notato delle fratture,ma voglio esserne certa potrebbero anche esserci microfratture che non riesco a sentire.>> dissi finendo di esaminare il felino e cominciando a prenderlo da un lato per tirarlo giù. Lei annuì e mi diede una mano. Quando finii di fare le radiografie necessarie mi tranquillizzai, fortunatamente le ossa erano tutte a posto; la lince doveva essere solo nutrita per bene,disinfettata e medicata. Quando finii di occuparmi di lei andai a visitare gli altri animali che erano stati sequestrati a quell’allevatore tra cui: tre cavalli purosangue, un’altra lince,tre lupi,una pantera,due tigri,quattro iguane e due volpi. Alcuni erano messi veramente male,c’era chi aveva diverse lesioni profonde,chi ossa incrinate e tutti erano,chi più e chi meno,malnutriti e pieni di parassiti. Non mi stupii calcolando la descrizione del posto in cui erano stati rinchiusi (recinti bui pieni di terra e escrementi senza cibo e acqua sporca) era perfettamente normale che avessero contratto infezioni e parassiti. Una volta sistemati il resto degli animali si era fatto tardo pomeriggio. Erano le cinque e mezzo. La clinica chiudeva alle sette,ma Nora mi assicurò che non aveva bisogno di altro e quindi mi andai a sfilare il camice,presi la borsa e tornai a casa. Lungo il tragitto mi fermai a prendere un caffè con brioche in un bar vicino alla clinica,avevo bisogno di una pausa,così ordinai e poi mi misi a pensare alla sera prima. Era tutto così strano … non ricordavo nulla,il mio ultimo ricordo erano gli innumerevoli complimenti degli spettatori più importanti (finanziariamente parlando) e l’essere uscita da teatro tardi. Tutto il resto buio,e se solo provavo a sforzarmi di ricordare mi veniva un dolore lancinante alla testa. Eppure c’era stato qualcosa di strano,lo percepivo. Fin dall’inizio dello spettacolo … un uomo! O per meglio dire,un ragazzo. All’inizio non ci avevo fatto caso,ma poi mi era sembrato strano. Mi continuava a fissare affascinato e sbalordito,come se esistessi solo io per lui. Mi ricordavo che aveva preso posto poco lontano dal palco in disparte,ma era talmente grosso che anche nascosto era impossibile non vederlo. Da quanto mi ricordavo era un bel ragazzo,alto,imponente con un viso da far invidia ad un bel modello. I suoi lineamenti erano duri e delicati allo stesso tempo i capelli di media lunghezza neri e mossi, gli coprivano leggermente il volto e la fronte. Il solo pensiero che quella serata non aveva avuto occhi che per me, mi fece colorire le guance. Finii di sognare ad occhi aperti e mi riavviai verso casa. Dovevo riposarmi se il giorno dopo volevo riuscire a ballare decentemente senza crollare.
Era l’alba quando Dante arrivò finalmente al complesso,dopo quelle ultime ore che gli avevano segnato irrimediabilmente la vita. Non poteva ancora credere che un tale casino era capitato proprio a lui;
a lui dannazione,perché mai!? Ma d'altronde che cosa poteva farci ormai,le cose tanto non sarebbero potuta cambiare anzi,sarebbero solo potute peggiorare - dal suo punto di vista – o forse, alla fin fine, non gli sarebbe dispiaciuto tanto? Dopotutto lo doveva ammettere,la ragazza a cui aveva salvato la vita quella notte,era davvero splendida e con un’energia che lo stupiva parecchio, il che era tutto dire per un membro della stirpe come lui.
Andò dritto ai suoi appartamenti, al secondo piano interrato, e si fece una doccia fredda. Aveva veramente bisogno di rinfrescarsi le idee dopo l’accaduto. Finita la doccia si cambiò e andò velocemente a cercare Lucan,pensava che lui potesse aiutarlo con tutto quel casino. La personalità di Lucan era quella che più si avvicinava a quella di Dante: solitario,imparziale, con un ottimo senso del dovere e bravissimo a svolgere il suo lavoro,un ottimo guerriero ma dopotutto era anche un Gen Uno. L’ anima di Lucan era cambiata molto da quando sei mesi prima era arrivata al complesso la sua Compagna Gabrielle,lei l’aveva cambiato molto ma non in peggio,gli aveva solo fatto conoscere l’amore e da allora i due erano diventati inseparabili. Tutto sommato però Dante sapeva che Lucan aveva avuto dei grandi problemi con lei. All’inizio gli era stato molto difficile trattenersi per non farle del male e tenerla lontana il più possibile dal suo mondo - anche se almeno quando lui le aveva donato il suo sangue era cosciente che fosse una Compagna della Stirpe-,ma alla fine tutti i suoi sforzi si erano risultati inutili e quando il fratello di Lucan, Marek, era stato sul punto di uccidere Gabrielle aveva passato le pene dell’inferno per proteggerla e salvarla. Entrò nella sala delle comunicazioni e proprio come si aspettava Lucan era lì. C’era anche Gideon seduto davanti a lui,
meglio pensò,dato che anche Gideon aveva una compagna della stirpe al complesso, poteva essergli d’aiuto. << Ciao ragazzi. Vi devo parlare, ho un problema e mi dovete aiutare.>> disse Dante sedendosi di fronte a loro con aria dura e cupa. << Ehi amico! Dicci tutto,che è successo? Non hai una bella cera>> rispose Gideon accogliendolo premurosamente. Lui era un mago dei computer e aveva uno dei quozienti intellettivi più alti che avesse mai visto, ma era anche un abile guerriero,semplicemente un grande. Savannah,la sua compagna, era d’avvero fortunata ad avere un uomo così. Dante si accasciò sulla sedia e prese un respiro profondo prima di parlare << E’ successo un casino ragazzi,che neanche in un centinaio di secoli credevo possibile succedesse proprio a me.>>.
<< Avanti parla Dante,non tenerci così sulle spine. Non è confortante,che cosa hai fatto?>> disse Lucan incitandolo a parlare. Sembrava preoccupato quasi quanto lui al solo vederlo in quello stato. << Ieri sera ero di pattuglia, vicino al teatro di Boston, visto che c’era uno spettacolo di danza importante dove molta gente si riuniva per vederlo, avevo pensato che fosse il luogo ideale per dei Ribelli assetati e così mi sono intrufolato all’interno del teatro. In effetti non mi ero sbagliato, quei succhia anime c’erano,ma avevano nascosto il loro odore per bene in mezzo a quelle centinaia di persone … il fatto è che quando lo spettacolo è iniziato la prima ballerina mi ha,come dire … distratto.>> disse facendosi coraggio e partendo a spiegare tutto l’accaduto dall’inizio. << Che cosa intendi dire che, la prima ballerina ti ha “distratto” Dante? Ti copriva la visuale? Aveva un buon odore? Ti faceva gli occhi dolci? Cosa!?>> disse Lucan quasi spazientito. Gideon non disse niente,ma era evidentemente curioso pure lui. Dante prese un altro respiro profondo e continuò << A parte il suo odore incantevole che notai dopo, era la sua figura a distrarmi. Non ho mai visto nessuna ragazza ballare così bene Lucan! Danzava con una tale grinta e forza di volontà da far quasi paura,si vedeva che ci metteva passione. Il suo corpo si muoveva a ritmo e con una fluidità mozzafiato. Per non parlare del suo viso,semplicemente splendida. Con i suoi lineamenti delicati e i suoi capelli mossi,lunghi di un biondo vivo magnifico. Il suo fisico era visibilmente si una ragazza sportiva,ma non scheletrica come tutte le altre ballerine, era … era … giusta,bellissima. >>
<< Ok hai sbavato dietro ad una ballerina per tutta una serata, che cosa c’è di strano in tutto questo? >> chiese Gideon visibilmente confuso. Lucan era d’accordo con lui,dopotutto non era di certo la prima volta che dimostrava di avere buon gusto in fatto di donne. << Non è questo il problema Gideon,è un altro e di gran lunga più grande e complicato,questo è solo l’inizio. Una volta finito lo spettacolo sono uscito dal teatro e ho vagato per un’ora buona,negli isolati attorno cercando di rintracciare quei dannati Ribelli che mi erano sfuggiti,quando all’improvviso avevo sentito delle urla provenienti da poco lontano e così sono corso sul luogo. Appena arrivato vi ritrovo cinque Ribelli attorno ad una ragazza a terra che la stavano minacciando e picchiando. Una volta uccisi,mi accorsi che uno di loro aveva bevuto una buona parte del sangue della ragazza che intanto avevo scoperto essere proprio la ballerina di quella sera.>> I visi di Gideon e Lucan si fecero più seri e interessati,ma si poteva ancora leggere un po’ di confusione nelle loro facce. Dante aspettò un paio di secondi e poi riniziò a raccontare << La ragazza era in gravi condizioni, se non avessi fatto immediatamente qualcosa sarebbe morta di lì a poco e non potevo permetterlo,non lei amici. Così, preso dall’ansia non ho esitato un attimo a tagliarmi il polso e a farle bere il mio sangue in sostituzione al suo. L’errore più grande che abbia mai fatto>>. I suoi compagni erano confusi e preoccupati al tempo stesso,ma sapeva che lo sarebbero stati ancora per poco. Il primo a parlare fu Lucan << Che cosa diamine stai dicendo Dante! Sai che non è una cosa grave se dai del tuo sangue ad un’umana in quelle condizioni per salvarle la vita,hai solo fatto la cosa giusta! Non capisco che cacchio ci puoi trovare di così sbagliato >> disse spazientito voltandosi a guardare Gideon che ricambiò lo sguardo in maniera più preoccupata. Lo sapeva,sapeva che lui ci sarebbe arrivato subito. << Amico solo per un motivo potresti essere così preoccupato nell’aver dato del sangue ad un umana … non sarà mica una …>> disse Gideon intromettendosi agitato. Dante non gli diede il tempo di finire la frese << Sì. Una Compagna della Stirpe,proprio così. Ora capite? >>. Lucan era evidentemente preoccupato,così come Gideon. Di certo non se lo aspettavano da uno come Dante. << Oh merda Dante. Come diavolo hai fatto a non notare il simbolo? Ora sì che capisco il perché della tua preoccupazione, non è una bella situazione. >> disse di punto in bianco Lucan agitato. Dante si raddrizzò sulla sedia appoggiando le braccia sul tavolo davanti a se. << Me ne sono accorto solo dopo averla accompagnata a casa,ho trovato il suo indirizzo nel suo portafogli e quando l’ho stesa sul letto ho visto il marchio che aveva sulla spalla. Prima non l’avevo notato perché era nascosto dalla giacca e dalla spallina della maglietta. Quando ho notato il marchio,dopo averle tolto la giacca,le ho cancellato la memoria e sono scappato via da casa sua di corsa in preda all’agitazione e ad un attacco di isteria. Ma chi cazzo si immaginava che fosse una Compagna della Stirpe! Voglio dire, sono rare! Non avrei mai pensato di trovarmene una davanti di punto in bianco.>> disse tutto d’un fiato agitandosi al solo ricordo della gravità di quello che aveva fatto. Lucan si alzò dalla sedia avvicinandosi a Dante per mettergli una mano sulla spalla. << Non preoccuparti amico mio, ormai non si può tornare indietro, ma si può andare avanti ed è quello che farai. Ti aiuteremo tutti noi,non devi temere l’amore. Fidati della parola di uno che ne ha passate tante appunto per amore>> e poi se ne andò. Ora erano rimasti soli lui e Gideon. Dante si alzò e fece per andarsene quando Gideon richiamò la sua attenzione << Lucan ha ragione, Dante. Non devi temere i tuoi sentimenti,potrebbe essere quello l’errore più grande che potresti fare. Certo la tua situazione non è messa molto bene,ma ci vuole tempo … vedrai … >>disse. Lui era grato ai suoi compagni per il loro appoggio,ma sinceramente non se l’aspettava che la prendessero così alla leggera. Evidentemente non riuscivano a capire. Dante si voltò del tutto ritrovandosi nuovamente di fronte a Gideon. La confusione l’aveva reso irascibile << Non riesci a capire il punto Gideon! Come non l’ha capito Lucan! Eppure pensavo che almeno tu ci fossi arrivato. Amico,ho completato metà del legame di sangue che unisce una Compagna della Stirpe ad un guerriero,con una ragazza che ora non sa probabilmente neanche che esisto! Non sa nulla,né di me,né della stirpe, né di quello che le ho fatto né tanto meno del fatto che le ho cambiato la vita!Io ora per legge appartengo a lei punto,non si può tornare indietro! >> dissi esplodendo e praticamente urlandogli contro. Non se lo meritava,ma non avevo potuto evitarlo. Lui non fece una piega,lo guardò semplicemente con occhi pieni di comprensione. Gideon sospirò e si alzò a sua volta in piedi. << Lo so Dante,l’avevo capito come, mi dispiace dirtelo, l’aveva capito anche Lucan. Il fatto è che – come hai detto sia tu che lui – ormai quel che è fatto è fatto,non si può tornare indietro quindi è inutile disperarsi. Se vuoi un consiglio,io cercherei di avvicinarmi alla ragazza,sono sicuro che vi innamorereste e poi da lì cercheremo di inserirla al meglio nel nostro mondo spiegandole tutto. Piccoli passi Dante e tutto andrà bene,cerca solo di essere il più onesto possibile con lei, entro i limiti.>> gli disse Gideon comprensivo. Gli era grato per quel consiglio e da quel momento era sicuro che non avrebbe fatto altro che avvicinarsi alla splendida ballerina che aveva salvato quella notte.
Edited by <3Bella Cullen<3 - 14/7/2011, 19:14